domenica 27 gennaio 2008

venerdì 25 gennaio 2008

Ricette per la felicità

Ricetta n1 –Martin Seligman-Psicologo dell’università della Pennysylvania
Trarre piacere dalle cose della vita
“Cercate di trarre piacere dalle cose della vita.Siate più coinvolti nelle vostre attività e individuate la strada migliore per un’esistenza più ricca di significato.Fate cinque buone azioni alla settimana.Oppure scrivete ogni giorno tre cose per le quali siete grati alla vita…..”

Ricetta n2-Rita Levi Montalcini-Premio Nobel per la medicina
Avere coraggio anche nei momenti difficili
“Per me significa avere il coraggio di affrontare anche i momenti difficili, scabrosi.Proprio perché un adulto può essere sereno, non felice, penso che la serenità sia la capacità dell’Homo sapiens di fronteggiare qualunque evenienza.Io sono stata serena anche nei momenti delle persecuzioni, perché non davo peso a chi mi perseguitava, li consideravo non degni del mio interesse..”

Ricetta n3-Bruno Dallapiccola-genetista
Non mollare mai
“Non mollate mai nelle cose che state facendo.Siate impegnat, sempre.Fate bene con determinazione quello che vi sentite di fare, scegliete un mestriere che piace e appaga.Solo così, quando si è fatto tutto quello che si doveva, ci si può sentire bene e dormire sereni..”

Ricetta n5-Daniel Kahneman-premio Nobel per l’economia
Sapersi adattare alle circostanze
“Sappiatevi adattare alle circostanze, di qualunque tipo esse siano, buone o cattive.
La gente viene colpita dalla capacità di essere felice di un paraplegico.Ma il fatto è che questi non è paraplegico a tempo pieno.Fa altre cose, si diverte con gli amici, mangia,legge, ha tanti interessi..”

Ricetta n6 –Sonya Lyubomirsky-Psicologa dell’università della California
“gratitudine” è la parola chiave
“Scrivere il diario della gratitudine in cui segnare le cose per le quali siete grati alla vostra esistenza e alle persone che vi circondano.Se vi prendete del tempo per segnare una volta la settimana tutto ciò, aumenterete in modo significativo il senso di soddisfazione della vostra vita.Questi esercizi di gratitudine fanno ancora di più:migliorano la salute e fanno crescere il livello di energia, nei pazienti con problemi neuromuscolari alleviano addirittura il dolore….”

giovedì 24 gennaio 2008

lunedì 21 gennaio 2008

Emozionarsi

Immaginate di trovarvi in riva al mare, seduti su uno scoglio, su una spiagetta silenziosa.Il tramonto si avvicina, il mare è calmo, l’acqua quasi ferma.Nel silenzio si può tuttavia percepire il suono lieve e ricorrente dell’acqua che lambisce ritmicamente la base dello scoglio.Una brezza leggera vi porta l’odore salmastro dell’acqua, la temperatura è ideale, all’orizzonte il colore del cielo sta virando verso l’arancione…
Ora provate a tuffarvi con la mente in un ambiente molto diverso.State camminando in una nuova città, è ormai sera e siete soli in un anonimo quartiere di uffici.I portoni sono chiusi, le grandi vetrate a specchio vi impediscono di vedere se ci sia una qualche vita dentro gli edifici che fiancheggiano la strada,Non c’è nemmeno un bar aperto e si può sentire soltanto il rumore dei vostri passi.I lampioni non sono ancora accesi, una macchina passa lontano facendo stridere le ryote.All’improvviso sul marciapiede di fronte una figura maschile:l’uomo vi fissa d’altra parte e voi vi chiedete cosa voglia.Ora sta attraversando la strada con decisione e punta verso di voi:intravedete i suoi lineamenti, non molto rassicuranti.Accelerate il passo con fare indifferente ma l’uomo accelera, sembra proprio seguirvi…
Anche se state soltanto leggendo questee due diverse descrizioni, potrete probabilmente notare una differenza nelle reazioni del corpo.Nel primo caso avrete provato una sensazione piacevole e rilassante, nel secondo caso i vostri muscoli erano tesi.La vostra mente, influenzata dalla situazione
In cui vi eravate immedesimati, ha inviato al corpo messaggi appropriati, rispettivamente di calma o di tensione:la mente, infatti, fa sì che il cervello da cui dipende influenzi le due diverse “branche” di cui è composto il sistema autonomo o vegetativo.
Il sistema “autonomo” è diverso da quello “volontario” (che ci permette di dar luogo ai movimenti o di concentrarci su un particolare problema):esso è in gran parte indipendente dalla nostra volontà-da cui il nome-e,attraverso alcuni suoi nuclei situati all’interno dell’encelafo, produce una serie di reazioni automatiche del corpo: il “sistema simpatico”, una delle branche del sistema vegetativo, fa sì che il cuore acceleri il ritmo, che la pressione arteriosa salga, che le pupille si dilatino.Il “sistema parasimpatico”, invece, produce un rallentamento del ritmo cardiaco, in seguito al quale la pressione arteriosa decresce, le pupille si restringono…La mente, attraverso le sue emozioni, può quindi influenzare il corpo.Dopo una giornata stressante vi autocurate con un bagno o una doccia calda:i muscoli, contratti per la tensione nervosa, si rilassano, una sensazione di benessere invade il votro corpo.Ora anche la mente sta meglio, è più distesa: è stata la mente a far sì che il corpo fosse teso ed è stato il corpo a distendere la mente.Ma allora le emozioni hanno un ruolo prioritario?Il corpo può ingannare totalmente la mente e indurla a emozionarsi?

da "la mente" di Alberto Oliverio

sabato 19 gennaio 2008

biologia e fisica

La biologia è lo studio di cose complicate che danno l’impressione di essere progettati n vista di un fine.La fisica è lo studio di cose semplici che non ci inducono nella tentazione di invocare un disegno deliberato.A tutta prima oggetti costruiti dall’uomo come computer e automobili sembrerebbero costruire delle eccezioni.Essi sono complicati e chiaramente costruiti in vista di uno scopo, eppure non sono vivi e sono fatti di metallo e plastica anziché di carne e ossa.In questo libro li tratterò decisamente come oggetti biologici.La risposta del lettore a questa presa di posizione potrebbe consistere nel chiedere:”Sì, ma sono realmente oggetti biologici?”..Non dobbiamo prendere troppo sul serio il problema se automobili e computer siano “realmente” oggetti biologici.Il punto è che, se qualcosa di complessità paragonabile venisse trovato su un pianeta, non avremmo alcuna esitazione nel concludere che su di esso esiste la vita, o che vi è esistita un tempo..Ho detto che la fisica è lo studio di cose semplici e a tutta prima anche quest’affermazione può sembrare strana.La fisica sembra un argomento complicato perché le idee della fisica sono per noi difficili da capire.Il nostro cervello è stato progettato per capire un mondo di oggetti di media grandezza che si muovono nelle tre dimensioni a velocità moderate.Noi siamo mentalmente male equipaggiati per capire oggetti molto piccoli e molto grandi, cose la cui durata si misura in picosecondi o in giga-anni;particelle che non hanno una posizione; forze e campi che non possiamo toccare o vedere.Noi pensiamo che la fisica sia complicata perché per noi è difficile da capire, e perché i libri di fisica sono pieni di complesse formule matematiche.Ma gli oggetti studiati dai fisici sono ancora oggetti fondamentalmente semplice.essi sono nuvole di gas o minuscole particelle, o masse di materia uniforme come i cristalli, in cui strutture atomiche si ripetono senza fine..Il comportamento di oggetti fisici, non biologici, è così semplice che possiamo usare, per descriverlo, il linguaggio matematico esistente ed è appunto per questa ragione per cui i libri di fisica sono pieni di matematica…Gli oggetti e i fenomeni descritti da un libro di fisica sono più semplici di una singola cellula del corpo del suo autore!..
Da “L’orologiaio cieco” di Richard Dawkins

lunedì 14 gennaio 2008

il senso comune di Reid

Reid (filosofo scozzese nato nel KinKardine nel 1710)chiedeva spesso ai suoi allievi di affidarsi all’istinto quando affrontavano il tema della verità:..Ciascuno di noi può anche andare contro le proprie intuizioni, ammetteva, ma ciò gli provoca un turbamento psicologico…purtroppo, opinioni che in un caso vengono giudicate “di senso comune” possono non essere considerate tali in un altro…Reid dava inoltre per scontato che due ideee dettate dal senso comune non entrassero mai in conflitto tra loro, ma le cose non sono mai così semplici..Nel frattempo, l’umanità ha fatto grandi passi avanti abbracciando idee che sono come mosche al naso per il nostro istinto naturale, come la teoria dei quanti o la nozione che la terra sferica e non piatta..Mentre il senso comune sembra abbastanza efficace quando si tratta dell’autoconservazione,non è altrettanto affidabile nell’ambito delle più astruse materie di fatto.Per esempio il fisico Erwin Schrodinger (1887-1961) immaginò una scatola contenente un gatto e un meccanismo che rilasciasse gas cianuro controllato dal decadimento di un atomo radioattivo.secondo la teoria dei quanti, il fatto che l’atomo decada e lasci sprigionare il veleno è del tutto casuale e non può essere previsto.Questo evento è indeterminato finchè non apriamo effettivamente la scatola e non esaminiamo il meccanismo.Ciò significa, quindi,che finchè non interveniamo lo sfortunato felino non è né vivo né morto, ma nella condizione indeterminata di vita/morte.Oggi un’idea del genere è difficile da accettare, ma per i nostri discendenti potrà forse non risultare più sconvolgente del fatto che la terra è sferica.
Da “Zenone e la tartaruga” di Nicholas Fearn

domenica 13 gennaio 2008

la teoria dei quanti

La teoria dei quanti è in primo luogo una branca della fisica con applicazioni eminentemente pratiche.Dobbiamo alla teoria dei quanti il laser, il microscopio elettronico, il transistor, i superconduttori e l’energia nucleare.In un sol colpo essa spiega i legami chimici, la struttura dell’atomo e del nucleo atomico, la conduzione dell’elettricità, le proprietà meccaniche e termiche dei solidi, i meccanismi del collassamento stellare e innumerevoli altri importanti fenomeni fisici.La teoria dei quanti oggi permea la ricerca scientifica in quasi tutti i campi, per quanto riguarda almeno le scienze fisiche; …Oggi la si applica normalmente in ingegneria.Insomma la teoria dei quanti è, nelle sue applicazioni ordinarie, materia quanto mai normale comprovata in moltissimi modi: si va dalle radioline a transistor a complessi esperimenti scientifici…Il fattore quantico rompe la catena delle catena delle cause: e fa sì che si diano effetti privi di causa…esistono molti altri sistemi, oltre a quello dell’atomo, quali il tempo atmosferico e la borsa, che sono pure imprevedibili: ciò però dipende solo dalla nostra ignoranza….Al centro della questione sta un interrogativo: l’atomo è una cosa o è solo un’astrazione immaginaria?se l’atomo esiste realmente occorre che abbia una posizione e un movimento specifici.La teoria dei quanti lo nega: è possibile conoscere l’una o l’altra, mai entrambi.
da "Dio e la nuova fisica " di Paul Davies

venerdì 11 gennaio 2008

l'uomo e le macchine

“Non sarà mai possibile che un calcolatore “voglia” fare qualcosa, poiché è stato programmato da qualcun altro solo se potesse programmarsi da solo a partire da zero, un’assurdità, avrebbe un suo senso di desiderio.”L’ argomentazione è di Arthur Samuel, il programmatore di un gioco di dama, ma se questa è la ragione per cui i calcolatori non hanno una volontà propria, cosa dire degli uomini? .Lo stesso criterio implicherebbe quanto segue:
“A meno che una persona non programmi se stessa e scelga i propri desideri (ed anche scelga di scegliere i propri desideri, ecc) non si può dire che abbia una sua volontà autonoma.
Questo ci costringe a fermarci un momento a riflettere da dove provenga l’idea di avere una volontà.Chi non appartiene al “partito dell’anima”, probabilmente dirà che proviene dal cervello, un elemento di hardware che non è stato progettato né scelto dalla persona che ne è dotata.Eppure ciò non diminuisce la sensazione umana di desiderare alcune cose e non altre.Non siamo un oggetto “autoprogrammato”, eppure abbiamo la percezione dei desideri, e ciò proviene dal substrato fisico della nostra mente.In modo analogo le macchine potranno un giorno avere desideri senza bisogno che ci sia un programma magico che compare spontaneamente dalla memoria dal nulla.Esse avranno desideri pressappoco per la stessa ragione per cui li abbiamo noi, come conseguenza di un’organizzazione e di una struttura a molti livelli di hardware e di software.Morale:l’argomento di Samuel nonostante tutto non dice alcunché sulle differenze tra uomini e macchine.(E, in realtà, la volontà sarà meccanizzata)” da “Godel,Esher,Bach” di Hofsadter

Io non riesco ad accettare queste conclusioni!

giovedì 10 gennaio 2008

Il sé

Cosa siamo noi?Ciascuno di noi, ha profondamente sepolto in fondo alla sua coscienza, un forte senso dell’identità personale.
Crescendo e cambiando, cambiano anche le nostre opinioni e i nostri gusti; muta la concezione che abbiamo del mondo e nuove emozioni si affacciano.
Eppure mai una volta, in tutto questo mutare, dubitiamo di essere sempre la stessa persona.
Siamo “noi” che proviamo queste mutevoli esperienze.
Le esperienze accadono a “noi”.
Ma cos’è questo “noi” che sperimenta il mondo?..Per noi, gli altri sono essenzialmente corpi umani o, in misura minore, personalità psicologiche.Ben diverso è il modo in cui consideriamo noi stessi.
…diciamo “il mio corpo” così come diciamo “la mia casa”.Invece non diciamo la “mia mente”..La mia mente non è qualcosa che mi ospita: è “me”….
E’ evidente la difficoltà in cui incappa chi crede nella sopravvivenza dell’anima dopo la morte.Se l’anima deve rifarsi al cervello per archiviare e poi recuperare i ricordi, non si capisce come l’anima possa ricordare alcunchè dopo la morte del corpo.
E se non ricordasse nulla, che diritto avremmo di attribuirle un’ identità personale?
O dobbiamo supporre che l’anima disponga di un sistema mnemonico tutto suo, non materiale e di riserva rispetto all’altro convenzionale, che funziona parallelamente al cervello ma che è anche dotato di un’autonomia totale?
da "Dio e la nuova fisica" di Paul Davies

domenica 6 gennaio 2008

venerdì 4 gennaio 2008

consapevolezza

la conoscenza dei nostri sistemi cognitivi è un passo fondamentale per esercitare un controllo sui sistemi cognitivi a bassa consapevolezza, ad esempio sul linguaggio e sulla comunicazione, come indica la programmazione neurolinguistica (NLP).
L'approccio NLP parte dall'osservazione che molti messaggi linguistici sono imprecisi, in gran parte perchè l'autore del messaggio presume che il destinatario sia in grado di decodificare pienamente quanto egli ha intenzione di comunicare o quanto dovrebbe essere evidente nel messaggio....
da "La mente" di Alberto Oliverio

mercoledì 2 gennaio 2008

caos

Philip Holmes-matematico:"Le orbite complicate, aperiodiche, attrattive di certi sistemi dinamici"
Hao BaiLin-fisico:"Una sorta di ordine senza periodicità,Un campo di ricerca in rapida espansione a cui matematici,fisici, specialisti di idrodinamica, ecologi e molti altri hanno dato contributi importanti.Una classe recentemente riconosciuta e onnipresente di fenomeni naturali"
Bruce Stewart-fisico teorico:"Il comportamento irregolare, non predicibile, di sisyemi dinamici non deterministici non lineari"
Il caos era l'insieme di idee che persuadevano tutti questi scienziati di essere partecipi di un'impresa comune.Fisici o biologi o matematici, credevano che sistemi semplici, deterministici, potessero generare complessità; che sistemi troppo complessi per la matematica tradizionale potessero nondimeno ancora obbedire a leggi semplici; e che, quale che fosse il loro campo di attività particolare, il loro compito fosse quello di comprendere la complessità stessa.
da "Caos" di James Gleick

martedì 1 gennaio 2008


Percezione e rappresentazione artistica sono simili, si servono degli stessi principi di organizzazione cerebrale, dipendono da un complesso processo di costruzione mentale, tutt'altro che immediato!
Pochi tratti, ad esempio, suggeriscono e comunicano messaggi che dipendono dal lavoro di completamento effettuato dalla mente, come ad esempio avviene per quelle figure ambigue, utilizzate da Esher o da Dalì, che richiedono interpretazioni  dipendenti dal contesto....I rapporti tra colori, sulla base delle proprietà fisiche dell'occhio, generano effetti di profondità: ad esempio, un oggetto rosso risulta più vicino di uno blu in quanto le radiazioni rosse (lunghezza d'onda superiore) vengono rifratte di meno rispetto quelle blu (lunghezza d'onda inferiore)...
da "La mente" di Alberto Oliverio