lunedì 14 gennaio 2008

il senso comune di Reid

Reid (filosofo scozzese nato nel KinKardine nel 1710)chiedeva spesso ai suoi allievi di affidarsi all’istinto quando affrontavano il tema della verità:..Ciascuno di noi può anche andare contro le proprie intuizioni, ammetteva, ma ciò gli provoca un turbamento psicologico…purtroppo, opinioni che in un caso vengono giudicate “di senso comune” possono non essere considerate tali in un altro…Reid dava inoltre per scontato che due ideee dettate dal senso comune non entrassero mai in conflitto tra loro, ma le cose non sono mai così semplici..Nel frattempo, l’umanità ha fatto grandi passi avanti abbracciando idee che sono come mosche al naso per il nostro istinto naturale, come la teoria dei quanti o la nozione che la terra sferica e non piatta..Mentre il senso comune sembra abbastanza efficace quando si tratta dell’autoconservazione,non è altrettanto affidabile nell’ambito delle più astruse materie di fatto.Per esempio il fisico Erwin Schrodinger (1887-1961) immaginò una scatola contenente un gatto e un meccanismo che rilasciasse gas cianuro controllato dal decadimento di un atomo radioattivo.secondo la teoria dei quanti, il fatto che l’atomo decada e lasci sprigionare il veleno è del tutto casuale e non può essere previsto.Questo evento è indeterminato finchè non apriamo effettivamente la scatola e non esaminiamo il meccanismo.Ciò significa, quindi,che finchè non interveniamo lo sfortunato felino non è né vivo né morto, ma nella condizione indeterminata di vita/morte.Oggi un’idea del genere è difficile da accettare, ma per i nostri discendenti potrà forse non risultare più sconvolgente del fatto che la terra è sferica.
Da “Zenone e la tartaruga” di Nicholas Fearn

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